ELEGY OF MADNESS - Intervista alla Band


Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

Ti riportiamo di seguito la comunicazione ufficiale della presentazione dell'album : Il nome del nostro secondo album è “Brave Dreams”: si riferisce al coraggio di cui ognuno di noi ha bisogno per vivere la vita di ogni giorno rincorrendo i propri sogni. Brave Dreams è anche il nome di un’importante ricerca a cura del Prof. P. Zamboni. La sua intuizione sta migliorando, nell’ambito della sclerosi multipla, la qualità di vita di molti pazienti affetti da questa patologia. Uno dei nostri obiettivi è quello di parlare di questo progetto facendo sì che tante persone lo possano conoscere. Dunque, abbiamo deciso di supportare con questo album l’associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla – Onlus che ha sempre sostenuto la ricerca. Nella canzone “Brave Dreams” abbiamo provato a descrivere la condizione psicofisica della persona che scopre improvvisamente di essere affetta da questa malattia. “Lei… arriva per cancellare i tuoi sogni”, nei migliori anni della tua vita quando immagini e pianifichi il tuo futuro (avere una famiglia, dei bambini, un lavoro). Questa canzone vuole trasmettere un messaggio positivo a tutti coloro che combattono contro la sclerosi multipla o contro qualsiasi altro male: “ma penso che la vita sia meravigliosa” perché abbiamo la possibilità di apprezzare ogni singolo dettaglio attorno a noi, forse precedentemente ignorato. “In questa vita mai avresti pensato di essere un guerriero pronto a impugnare le proprie armi per combattere nel momento in cui tutto sembra crollarti addosso” (A. Tomasicchio).

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

Tony: Dopo aver concluso un progetto musicale con una band alla quale tenevo molto , ho deciso di crearne un’altra che soddisfacesse i miei gusti, avendo da sempre amato questo genere e le sue derivazioni. Il primo ad aiutarmi è stato Alex (attuale bassista) e poi successivamente Anja che, con le sue doti e caratteristiche, rispecchiava l’ideale di cantante in grado di soddisfare le mie idee musicali. La band ha compiuto da poco otto anni  ed è davvero difficile esprimere in poche righe tutti gli eventi che hanno caratterizzato questo progetto. I componenti che continuano a coltivare questo sogno dal 2006 ad oggi, sono: Tony (Chitarrista), Alex (Bassista) ed Anja (Cantante). Successivamente, si sono uniti alla famiglia Luca (Violoncellista, Tastierista e orchestrazioni), Lorenzo(Batterista) che da poco ha lasciato la band facendo cosi rientrare Roby che aveva già precedentemente collaborato con noi in “ The bridge Of Sighs “. 

Come è nato invece il nome della band?

Anja: In realtà la scelta del nome non è avvenuta “a tavolino” ma abbastanza per caso: ci ha sempre affascinato l’elegia come componimento medievale perché contraddistinta da una grande profondità di contenuti, e il concetto di pazzia intesa non come disabilità, ma come volontà di evadere dall’ordinario e di perseguire con forza i propri sogni e ideali. 

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

Anja: Ritengo che la musica che componiamo debba anche trasmettere dei messaggi importanti, su cui riflettere. Non si tratta di testi pre-costituiti, ma di parole che nascono in seguito ad esperienze personali e a vicende che hanno particolarmente segnato le nostre vite. Brave Dreams, in particolare, è uno dei brani più intrisi di emozioni e contenuti: diventa tema fondamentale la percezione della malattia e la catarsi interiore nel comprendere che la vita è preziosa e va apprezzata in ogni suo singolo aspetto. Una delle tematiche a cui faccio spesso riferimento, poi, è la condizione della donna, troppo spesso soggetta a disparità e ingiustizie (Suad). Non potevamo, inoltre, non parlare della difficile realtà che viviamo nella nostra Taranto con il brano Red Dust (polvere rossa): “They smoke in the sky, we all breathe red dust. I’m walking through this ghost town hoping for a re birth”. Una città consumata dai più potenti e malata a causa dell’eccessivo inquinamento. 

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

Tony: Le nuove composizioni che caratterizzano “Brave Dreams” hanno sicuramente un concetto melodico differente rispetto al nostro precedente album. Nei nuovi brani si è voluto dare più spazio all’emotività che al reale tecnicismo, anche se la vena progressiva è sempre presente. Si possono notare influenze dei precursori del genere come: Amorphis, Paradise lost, Katatonia ecc  miscelati con il Symphonic Female metal dei giorni nostri, mantenendo sempre una nostra personalità senza diventare il clone di nessuno.

Luca: Con "Brave Dreams" c'è stato un lavoro orchestrale sicuramente più complesso e accurato: provengo dalla scuola Wagner, Brahms, Beethoven, sino ai più moderni Hans Zimmer e Two Steps From Hell. Sono loro ad avermi influenzato dal punto di vista orchestrale e spero che sarà proprio questo aspetto ad incuriosire chi ancora non conosce la nostra musica.

Come nasce un vostro pezzo?

Tony: Con l'ingresso di Luca  il modo di comporre è cambiato. Poter lavorare direttamente con le  orchestrazioni porta ad un notevole vantaggio nella stesura dei brani. Facendo un esempio pratico: si decide il tema portante della song, poi la mia idea chitarristica viene passata a Luca che elabora subito il suo arrangiamento orchestrale. L’idea musicale viene presentata alla band che valuta e propone idee musicali di complemento; infine Anja crea  la linea vocale e la adatta alla  composizione e alla struttura generale. Tutto questo processo potrebbe anche partire dagli altri strumentisti o da Anja stessa.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

Tony: Sicuramente la tematica della title track “ Brave Dreams” fa davvero riflettere. Molte persone vivono la propria vita dando tutto per scontato. Alcuni si sentono cosi potenti senza pensare che da un momento all'altro la vita può cambiare drasticamente. In questo caso particolare ci si si riferisce ad una patologia, la Sclerosi Multipla, che colpisce circa 68mila italiani e 600mila europei. “Brave Dreams” letteralmente significa “Sogni coraggiosi”. In realtà, indica la sigla BRA.VE DR.E.A.M.S (BRAin Venous DRainage Exploited Against Multiple Sclerosis) che, tradotta dall’inglese, significa “sfruttare il drenaggio venoso contro la sclerosi multipla”.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

Tony: Diciamo che sono state sempre gruppi come Nightwish , Epica , Dream Theater, Rammstein, Amorphis, Paradise Lost, Labyrinth ecc.


Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?  

Tony: Abbiamo appena annunciato la nostra partecipazione a uno dei più grandi e importanti festival europei: l’ EXIT FESTIVAL 2014 che si terrà a NOVI SAD in Serbia dal  10 al 13 Luglio. Avremo l’onore di esibirci sull'Explosive Stage insieme a grandi band come SABATON, ARKONA, MADBALL e ancora GLORIA GAYNOR, JAMIROQUAI, STROMAE , SKRILLEX ecc. Inoltre è in programmazione un Tour Europeo  e chissà …...abbiamo anche qualche contattato  in Giappone e America. 

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

Tony: Attualmente stiamo girando le ultime scene del nostro primo videoclip ufficiale che uscirà sicuramente a breve .

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

Luca: In Italia abbiamo miriadi e miriadi di musicisti e band davvero ottime, il problema è che questo paese non ci dà una mano, ci volta le spalle e ci snobba. I gestori dei locali (anche se non facciamo di tutta l'erba un fascio), pensano solo ed esclusivamente alle proprie tasche, trascurando le esigenze dei musicisti (backline, cachet, rimborsi ecc). L'Italia una volta era il paese dell'arte, della musica, dell'opera lirica, di Verdi ecc, ora il musicista nel più dei casi è visto come un hobbista e il 50 % degli italiani non lo reputa un lavoratore.Vi riporto una vicenda di un mio caro amico (pianista di fama internazionale): al momento dell’iscrizione alla prima elementare del figlio la signora allo sportello chiese le generalità al mio amico e alla moglie: "Professione della madre?"- "Impiegata". "Professione del padre?"- "Musicista”. Lei ripete "Professione del padre???"- "Musicista!" A questo punto si spazientisce e dice: "NO! Lei cosa fa per vivere????????"-"Suono il pianoforte!!!!!".  Tornando a noi, come band riscontriamo il problema che........ i locali non hanno i soldi per pagare i musicisti!! Ciò che resta fare è armarsi di Internet e lavorare fuori. 

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

Luca: E, il genere che prediligiamo, speriamo di comunicare tramite esso tutto il meglio di noi stessi.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

Luca: Personalmente ce ne sarebbero tanti ma per rimanere in tema mi piacerebbe (e sono certo che piacerebbe a tutti) collaborare con gli Epica.

Anja: Il mio sogno sarebbe collaborare con i Within Temptation, grande band che mi ha sempre ispirato.

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

Tutti: Continuate a supportarci ragazzi e rimanete sintonizzati sulle nostre pagine, tra pochissimo grandi news! Grazie a voi per lo spazio che ci avete dedicato!

Maurizio Mazzarella