HAMMERFALL - (r)Evolution

Nuclear Blast
Che Glory To The Brave sia da sempre il miglior album della discografia degli HammerFall è ormai un dato certo e incontestabile. La band scandinava in ogni disco che ha inciso nel corso della propria carriera, ha sempre cercato di evolversi in modo coerente, senza mai tralasciare il forte legame con il proprio disco d'esordio, la cui magnificenza non è mai stata superata. E' quindi stata come un'ombra ingombrante per gli HammerFall il loro Glory To The Brave e nonostante in oltre quindici anni abbiano inciso lavori di livello, il non eguagliare il primo disco, è sempre stato un qualcosa che ha costantemente avuto un peso notevole, se pur non ossessionante. Sta di fatto che questo nuovo (r)Evolution si ricollega notevolmente al loro primo lavoro disco, per i suoni e per l'approccio, ma anche per lo stile compositivo. Oggi gli HammerFall sono certamente una band differente dal 1997, quindi c'è un'attitudine più moderna, una spiccata voglia di cercare melodie accattivanti, ma soprattutto una maggiore maturità che coincide con una personalità notevole. Aspetti che sono presenti sia nell'opener Hectors Hymn, che nella successiva title-track, che in Glory To The Brave onestamente ci sarebbe stata molto bene. La mano di Fredrick Nordstrom, già produttore di Glory To The Brave, è palpabile in ogni brano del disco e richiamarlo è stata senza dubbio la scelta più saggia dopo i risultati non soddisfacenti del precedente Infected.  Ci sono dei momenti che decollano, come l'ottima Bushido, un brano veloce destinato a divenire un classico per la band, altri che invece suonano più lenti come Live Life Loud, ma che risultano comunque efficaci e dall'impatto immediato. La prova del gruppo nel complesso è pregevole, le chitarre sono ben modulate e risultano determinanti in componimenti come Ex Inferis, forse la canzone più crepuscolare mai incisa dagli HammerFall nel corso della loro carriera, con un sapore Black Sabbath periodo Heaven And Hell. Anche se Glory To The Brave resta ineguagliabile, (r)Evolution si dimostra un eccellente successore grazie a componimenti di buona qualità. Il problema forse, è nella prova del gruppo troppo piatta e studiata tavolino, conseguentemente priva della giusta grinta. (r)Evolution è quindi un lavoro tecnicamente impeccabile, ma senza mordente, senza una dose essenziale di carisma. Lo spessore artistico e qualitativo però è innegabile, per questo (r)Evolution è da considerare certamente un album oltre la media. 

Voto: 8/10

Maurizio Mazzarella