CARILLON - Il Grande Brivido

Andromeda Relix
Provenienti da Verona, dove si son formati nel recentissimo 2013 per iniziativa del drummer Loris Rigoni, questi ragazzi cominciano già bene con la scelta di un monicker del tutto particolare. Infatti, se a qualcuno può evocare visioni celestiali, a chi è cresciuto invece a pane, Goblin, Dario Argento, King Diamond e Death SS, infonde profonda inquietudine. E mai altro stato d’animo può essere così in sintonia con la proposta concettuale e musicale di questa band. Sia chiaro, non abbiamo a che fare con un gruppo profondamente dark o gotico che sia… I Carillon propongono un heavy metal ancorato alla tradizione nazionale grazie al cantato in lingua madre ed una costruzione “settantianamente progressiva” dei brani, ma con qualche idea e personalizzazione in più, come i bellissimi echi wave del brano posto in apertura, Il Sogno, che armonicamente ci ricorda (ricorda, non copia… attenzione, è solo un accostamento indicativo) l’Istanbul di un gruppo ben più blasonato, suonata al doppio della velocità, con un arpeggio della chitarra elettrica e senza tastiere nel tema portante, per deviare improvvisamente verso lidi più rocciosi e distorti durante il refrain. Quindi anche gli eighties fanno parte della formazione musicale dei due chitarristi, David Zampieri (numerose collaborazioni in carniere) e Luigi De Stefano, nonché della cantante Patty Simon (ex Moto Armonico). Ed è l’alternarsi di questi umori musicali anche all’interno dello stesso brano, accostato a dei testi introspettivi, che dona l’inquietudine di cui sopra ma anche quel piglio di originalità alla proposta. Più tradizionalmente hard è Il Tempo Dell’Infinito, mentre gradevolissima è la fusione tra speed metal e melodia di Io Non Dimentico. La crepuscolare Il Grande Brivido precede Nomade Cuore, un brano a la Strana Officina, con una base armonica atipica nelle strofe ed un brillante assolo di chitarra. Suggestivo il brano posto in chiusura, Immagini, dove la voce di Patty, in precedenza sempre attestata su tonalità alte, risulta seducente anche su registri più bassi… Anzi un suggerimento per il futuro può essere quello di sfruttare di più la duttilità vocale della bravissima singer. Nulla da eccepire quindi per questo interessantissimo debutto di una band che fa musica con estrema perizia ma anche con tanto cuore. Lo stesso cuore che c’ha messo per l’ennesima volta Andromeda Relix che lo ha pubblicato. Un disco sentitamente consigliato!!!

Voto: 8,5/10

Salvatore Mazzarella