NEW DISORDER - Intervista alla Band


Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori? 

Questo album è la sintesi di cinque pensieri musicali molto diversi tra loro e di esperienze che, pur differenti, hanno saputo trovare il giusto punto d’incontro. Musicalmente è difficile da “etichettare”, ma comunque unisce un insieme di elementi che vanno dall’Alternative rock al Metalcore, passando per stilemi intermedi, sempre e comunque con un occhio di riguardo alla melodia. 

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini? 

La band si è formata nel 2009 proponendosonorità Alt/Rock vicine (per intenderci) a quelle dei Muse, che si sono poi evolute negli anni successivi e, in particolare, nel 2013, anno che ha segnato un cambio di line-up quasi totale, con conseguente evoluzione stilistica che ha portato il gruppo ad avvicinarsi a sonorità decisamente più vicine al Metal che al Rock. 

Come è nato invece il nome della band? 

Da uno dei brani allora più ascoltati dal nostro cantante, fondatore della band nel 2009. Si tratta di “Toxicity”, dei S.O.A.D., nel cui ritornello compaiono le 2 parole che compongono il nome della band, che suonavano maledettamente bene insieme, prestandosi ad assumere molteplici e intriganti significati. 

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica? 

Riteniamo che il testo debba conferire un valore aggiunto al brano e mai essere un punto di “debolezza”. Le nostre liriche trattano prevalentemente di sentimenti comuni, del disagio che spesso il singolo individuo vive nel rapporto con i suoi simili e nel contesto sociale, con riferimenti a volte metaforici, a volte più “crudi” e diretti (non sono rare tematiche come la droga, l’alcolismo ed il sesso), dove il linguaggio utilizzato si adegua inevitabilmente ai contenuti. 

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album? 

Siamo una band che fa dell’eterogeneità un valore. Abbiamo tante influenze anche molto distanti fra loro e riteniamo che il nostro più grande talento sia quello di farle convivere armoniosamente in ogni nostro pezzo. Ciò consente alla nostra musica e, in particolare, al nuovo album “Straight To The Pain”, di non assomigliare in particolare a nessun altro lavoro dell’estesissimo panorama del Metal odierno. Riteniamo sia un prodotto assolutamente al passo coi tempi, con un sound che è stato minuziosamente curato sia in fase di registrazione che in post-produzione, e siamo convinti che chi lo ascolterà potrà apprezzare sia gli aspetti tecnici che quelli emozionali, che per noi sono quelli che fanno la differenza. 

Come nasce un vostro pezzo?

A dire il vero non abbiamo un vero e proprio “metodo standard”, nel senso che l’ispirazione può nascere da un riff di chitarra o basso per poi strutturarsi di conseguenza, come può partire anche da un singolo elemento della band che magari arriva in sala già con un’idea più o meno strutturata che poi viene recepita e “lavorata” dalla band al completo. Siamo molto democratici in questo ed ognuno di noi è leader e, allo stesso tempo, al servizio della band in termini di composizione. Poi, chiaramente, viene fatta una selezione del materiale elaborato per portare in studio solo il meglio che abbiamo, sempre a parere di maggioranza. 

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale? 

Ognuno di noi (viste anche le differenze di gusti) ve ne potrà dire uno diverso dall’altro. Dipende un po’ anche dai momenti e dalle situazioni, però siamo convinti del fatto che questo album possa offrire un giusto mix di tecnica ed emozioni per le orecchie di tutti! Alcuni potranno trovarlo più immediato, altri avranno bisogno di ascoltarlo più volte per poter capire bene tutte le sfumature che a primo ascolto magari possono sfuggire, ad ogni modo, ogni singolo brano di “Straight To The Pain” ha una sua storia e ci rappresenta appieno, come individui e come band. 

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound? 

Come detto prima, il discorso stili e gusti musicali dei singoli vale anche per questa domanda, si va dai KillswitchEngage (che mettono un po’ d’accordo tutti noi), Trivium, AvengedSevenfold, S.O.A.D. ma anche il Prog/Metal dei Dream Theater ha avuto il suo peso nel songwritingnewdisorderiano, Così come la geniale follia artisticatutta 90s deiFaith No More, band forse troppo sottovalutata dai più. Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live? Stiamo vagliando diverse ipotesi, in termini di strategie promozionali da seguire, perché non vogliamo lasciare nulla di intentato. Di sicuro crediamo nei live, per cui la band ne farà quanti più possibile ed in merito a questo abbiamo già pubblicato il programma delle date italiane. Stiamo anche pianificando un tour europeo che sarà ufficializzato a breve. Stiamo inoltre valutando collaborazioni con alcune Press Agencies che potranno darci una grossa mano soprattutto per l’estero, dove puntiamo di più in assoluto. 

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD? 

Per ora no, l’idea ci era venuta nel 2013 dopo che un intero nostro live venne ripreso professionalmente da una troupe di amici con un risultato davvero ottimo, poi però tra impegni vari e priorità allora inderogabili tralasciammo di dare seguito al progetto. Ciò non toglie che in futuro si possa riprendere il discorso, sempre nell’ottica di non lasciare nulla di intentato, a livello promozionale. 

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band? 

Potremmo definirla eufemisticamente “un po’ in difficoltà”. C’è da dire (e qui spazio all’ottimismo!)che qualcosa pare stia cambiando, almeno dal punto di vista delle collaborazioni tra band, visto che forse si è capito che da soli è tutto maledettamente più difficile.Sinergie artistiche, movimenti musicali affini per generi, creazione di un pubblico dedicato, appassionato e “fedele” possono essere delle medicine per curare la scena underground del nostro paese: serve l’apporto ed il supporto di tutti gli addetti ai lavori per consentire la rinascita della musica indipendente. Noi cerchiamo sempre di fare la nostra parte, supportando e collaborando con molte altre band provenienti da tutta Italia, con gli organizzatori ed i media dedicati alla scena underground, pur puntando maggiormente al mercato estero che a quello nazionale.Non nascondiamo che oggiil nostro principale obiettivo è il raggiungimento di quei potenziali fans oltre i confini e, ancor più, oltreoceano, dove sicuramente siamo (o potremmo essere) più apprezzati. 

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band? 

Probabilmente se non ci fosse stato internet non saremmo neanche qui a rispondere a queste domande, visto che quasi tutti i contatti ed i followers che abbiamo e che crescono giorno dopo giorno, esistono grazie ad un intenso e costante lavoro di promozione su internet! Grazie all’attività svolta, abbiamo anche avuto la fortuna di essere messi in rotazione su palinsesti importanti come “MTV Push” (la sezione MTV dedicata agli emergenti) e comparire nello spot 2013 della Coca Cola Zero per l’Italia (girato durante un nostro concerto). La rete è fondamentale per la visibilità di una band al giorno d’oggi, ma bisogna saperla usare (e sfruttare) bene. Certo è che non ci si può affidare SOLO ad internet. Al di là dei live, che rimangono il principale propulsore per la crescita della band, è necessario essere presenti sistematicamente in situazioni “tradizionali” promozionalmente utili, quali interviste, passaggi radiofonici, ecc.e che le attività promozionali della band siano sempre ottimizzate con il giusto bilanciamentotra “bit” e “materia”. 

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti? 

Premesso che nessuno di noi si ritiene un “virtuoso” dello strumento suonato, probabilmente ciò che facciamo e, in particolare, il nuovo album “Straight To The Pain” riesce a dare particolare risalto alle qualità del combo in termini di songwriting e di arrangiamenti, lasciando il giusto spazio e valorizzando i singoli all’interno del tessuto armonico creato dalla band intera. 

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno? 

Non abbiamo mai pensato a questa ipotesi, ma chissà…mai dire mai! Siamo arrivati alla conclusione. 

Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori? 

Quello che possiamo dire a tutti è questo:siateascoltatori curiosi, investite del tempo a cercare nell’immenso mare di proposte musicali che c’è per tenere sempre in vita colei che tanto ci da e poco chiede in cambio: la MUSICA! Ci si vede in tour.

Maurizio Mazzarella