BASTIAN - Rock Of Daedalus

Underground Symphony
Due dischi, due perle musicali. Rock Of Daedalus è il secondo album di Bastian, progetto messo in piedi dal chitarrista siciliano Sebastiano Conti, che dopo il successo riscontrato dall'esordio Among My Giants, ha messo insieme un secondo capitolo di assoluta qualità, mostrando notevoli passi in avanti rispetto al predecessore. La maturità musicale, già palpabile in Among My Giants, è aumentata in modo esponenziale, non solo da un punto di vista compositivo, bensì da una dimensione squisitamente chitarristica, basata sul tocco dello strumento e dalle vibrazioni che Sebastiano Conti emana con i suoi assoli strabilianti. Il supporto di Micheal Vescera (ex Malmsteen) dietro al microfono e John Macaluso (Symphony X) alla batteria, impreziosiscono Rock Of Daedalus ulteriormente, facendo innamorare l'ascoltatore sin dalle prime note di Strange Thoughts, brano d'apertura duro, dotato di assoli graffianti e possenti. The Pide Piper a seguire, ricorda in modo palpabile il sound del miglior Ronnie James Dio, con la chitarra di Conti che si dimostra ideale come letto sonoro per la voce di Vescera. Vlad è una sorta di mix tra forza e melodia, il brano parte forte, ma si adagia su sonorità estatiche dai connotati poetici, pronti ad alzare di tonalità quando si decide di pigiare forte sull'acceleratore. Terminators spazia su uno stile differente, a conferma della versatilità del progetto Bastian, tanto da ricordare i Black Sabbath di Mob Rules. Tra grinta e carisma, trova spazio anche il sentimento. Man Of The Light vede Vescera quasi emulare il LaBrie di Waiting For a Sleep, per una ballata molto intima dal clima particolarmente anni ottanta, la seguente Man In Black differentemente si sposta su un sound più cupo e imprevedibile, nel quale è la chitarra di Conti la protagonista assoluta del brano, con Macaluso che picchia duro sulle corde e Vescera che mostra il lato più rabbioso delle proprie corde vocali.
Un altro momento particolarmente ispirato al passato è certamente 18 In Woodstock, perfetto per l'hard rock che ha reso grandi gruppi come Skid Row, segue Steel Heart un brano dai connotati in stile Malmsteen di Trilogy o Eclipse, dove Sebastiano Conti mette in luce tutta la propria classe. Smoking Joe inaugura la parte finale del disco, ci mostra un Bastian diverso molto Hendrix nello stile e nell'esecuzione, ma pesante nel tocco, come se fosse Zakk Wilde a suonare il brano, infine Wind Song è un'altra ballata in versione acustica dove le emozioni trasmesse dalla chitarra di Conti si incrociano con la grande voce di un Vescera in forma smagliante. La produzione di Rock Of Daedalus è perfetta, l'album gode di un suono attuale ed appropriato alle composizione realizzata da un artista abile sia da un punto di vista compositivo che esecutivo. Pregevole anche la prova di Corrado Giardina al basso, già presente in Among The Giants ed in piena sintonia con Macaluso, tanto da creare una sezione ritmica di assoluto valore. Per chi ama la chitarra un prodotto da non lasciarsi scappare! 

Voto: 8/10

 Maurizio Mazzarella