REVERBER - Intervista alla Band


Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

“Immortals” non è per noi solamente un disco, ma una sintesi della nostra recente storia come band. Tutto emerge: delusioni, rabbia, litigi, tradimenti, ma soprattutto passione. E se per passione intendiamo quel fuoco dentro che ti spinge a uscire fuori casa e dire “ehi, questo è il Metal, adesso ve lo sparo in faccia”, il disco la rappresenta a pieno. Sonorità, testi, temi. Tutto è frutto della passione che abbiamo per questo genere, che  fatica sempre più a rimanere a galla.”

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

Mitraja: nasce dall'incontro tra me e Stazi,. Era poco prima dell'estate e gli dissi “ tu suoni la batteria vero? Perché al ritorno dalle vacanze non proviamo qualcosa in saletta? Così giusto per”. Lui accettò ed eccoci qui.

Come è nato invece il nome della band?

Inizialmente suonavamo a casa o in sala prove. In casa avevamo tutti, compreso Pacifici ( ex-bassista), un Marshall gx 30 watt. Per ogni esecuzione, c'era l'effetto del reverbero impostato al massimo, soprattutto per una scelta di Pacifici. Mentre cercavamo di decidere il nome della band, scegliemmo qualcosa che ci riuniva tutti in quel momento.  E' folle lo so.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

L'arte è critica. Di conseguenza, la musica anche lo è. La maggior parte dei nostri testi mirano a criticare gli aspetti più crudeli della società moderna, aspetto che alcune band  (anche quelle più grandi) hanno man mano dimenticato nel tempo. A volte la critica è diretta, a volte potete trovarla nelle storie che raccontiamo. Quindi direi di si, i testi sono fondamentali per la nostra musica. Senza perderebbe parecchio.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

Sicuramente la nostra ricerca musicale tende a proporre sonorità aggressive, con un alto impatto ritmico, senza mai dimenticare la melodia e il tema centrale. Alessandretti ha fatto un grande lavoro con la parte solistica, facendo calzare a pennello le sue parti con le mitragliate di chitarra e batteria, in una perfetta simbiosi di violenza.


Come nasce un vostro pezzo?

Mitraja: Negli anni precedenti ho scritto quasi tutti i riffs e le tematiche delle canzoni. Questa volta c'è stata una maggiore partecipazione da parte della band, dovuta anche all'arrivo di nuovi musicisti. Comunque, in generale, nasce più o meno così: io o Alessandretti ci incontriamo e ascoltiamo i riff che abbiamo scritto nella settimana. Se c'è già una tematica si scrive il testo in base alla scelta del musicista, se no ci facciamo ispirare dai riff stessi. Della serie “cazzo, 'sta canzone deve parlare per forza della guerra del Vietnam” o “'sto riff mi fa prendere l'angoscia, parlerà di…”. Poi portiamo tutto in sala e Stazi ci mette sotto la batteria. Ma non sono poche le volte che scriviamo intere canzoni in sala, con riffs che vengono lì per lì. Strada è arrivato solo alla fine, ma ha già molte idee per il prossimo album, a mio avviso molto valide.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

Bella domanda. In realtà, quando ce lo siamo chiesto, ognuno di noi aveva un'idea diversa, una canzone preferita. Ma Se proprio vuoi un titolo, scegliamo Kamikaze. E' quella che fa più presa sul pubblico e quella che ci fomenta di più in sala quando la suoniamo. Non ci chiedere il perché però ;)

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

Altra bella domanda. E' ovvio che tutto ciò che proviene dal metal “classico” ci appartiene e ce l'abbiamo dentro. Ma le varie esperienze personali dei vari musicisti hanno permesso di avvicinarsi anche a sonorità che non avremmo mai pensato. Band in particolare nessuna, noi facciamo Thrash e quello suoniamo.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live? 

Per adesso stiamo pensando solamente a promuovere “Immortals” e a farci conoscere. Stiamo cercando di contattare band fuori Roma per proporre dei gemellaggi, anche se è molto difficile, soprattutto per il fatto che sono sempre meno i locali che propongono musica del genere.

E' in programma l'uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

E' prevista l'uscita di un dvd con il “Making Of” dell'album ( che è già su Youtube) e il “Behind The Scene”, che invece è inedito. Ma l'editing è ancora da finire e ci vorrà ancora un bel po'.

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

Tasto doloroso. Anche se l'Italia NON E' un paese per l'Heavy Metal, ci sono moltissime band valide che non riescono ad emergere per vari motivi. Uno di questi è che sicuramente nessuno scommetterebbe dei soldi su una band Metal, poiché al livello commerciale renderebbe assai poco, anche se capacissima. Poi, in Italia soprattutto, abbiamo il concetto della cover band. Non capiamo come un individuo che si dichiari un musicista non voglia esprimere le proprie idee e si rassegni a suonare tutta la vita la roba degli altri, imitando gli altri ( peraltro il più delle volte goffamente). Noi siamo contro questo tipo band. E' ovvio poi che, non essendoci una cultura metal, la gente è spinta ad andare a questo tipo di concerti. Ma la verità è che non hanno curiosità e nemmeno amor proprio. Per noi ogni esperienza musicale diversa e originale è tanto di guadagnato. Ma il problema è anche tra le band underground. C'è sempre la guerra tra poveri, come ad esempio quello che spera ti salti l'ampli o che ti si stacchi il jack mentre suoni. E' pieno di gente che non lavora sul proprio sound o che non si interessa nell'organizzazione del proprio concerto, danneggiando magari l'esibizione dell'altra band insieme alla propria. Infine, molti gestori dei locali se ne approfittano o ti trattano come bestia da soma, con pasti da campo di concentramento e simpatia pari a Gasparri. Molte volte sembra che non amino il loro lavoro e che qualcuno li abbia messi lì a lavorare sotto ricatto. Per fortuna per molti locali non è così e alcune serate vengono veramente bene.


Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

Internet ci ha sicuramente favorito, in un'epoca in cui le case discografiche sono interessate ad un altro tipo di musica. Facebook, Youtube ,Soundcloud e il Sito Internet sicuramente sono un ottimo canale di diffusione ma anche di vendita. E' l'unica arma che abbiamo, anche se a volte la disprezziamo.

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

Credo che se facciamo metal un motivo ci sarà. Quello che veramente ci piace e ci dà la gioia di vivere è il Metal. Quindi la risposta è “dannatamente tanto”.

C'è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

Si. Un musicista corretto, cortese e professionale, che ci dia l'occasione di crescere insieme, famoso o sconosciuto che sia.

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

Non mollate mai perché chi fa Metal, quello vero, non molla MAI.

Maurizio Mazzarella