ANDREA SALINI - Intervista all'Artista


Sei appena uscito sul mercato discografico con un nuovo album in studio, puoi presentarlo ai nostri lettori?

Certo, il mio nuovo lavoro “Lampo Gamma” è un concept album che ha come tema lo spazio. Lo definirei apolide e policromo, una miscela tra hard rock e psichedelia. 

Come si è districata la tua formazione da musicista?

Il primo approccio è stato da autodidatta, durante le scuole superiori. In seguito ho frequentato l’istituto musicale “Cherubini” per completare poi gli studi presso l’Università della Musica (UM) di Roma. Nel frattempo ho militato in diverse bands e da lì il passo a pubblicare il primo album (Dr.Hyde & Mr.Hyde,2010) è stato breve. Dopo due anni la seconda release (Maestrale) mi ha visto coinvolto in un lunghissimo tour in giro per l’Italia con tappe anche in Europa.


Come hai scelto il titolo del disco?

Il titolo è stata la prima cosa che ho scelto! Tutto è scattato grazie a Jimi Hendrix, grande appassionato di fantascienza; seguendo questo filone e, facendo una breve ricerca, mi sono imbattuto in questo termine così evocativo. Il Lampo Gamma è la più potente manifestazione energetica dell’universo e, sognando un album dalle sonorità molto potenti, ho deciso di chiamarlo così…

A cosa ti ispiri quando componi?

Alla natura (in questo caso lo spazio cosmico), al cinema, alla letteratura, al teatro, alla pittura, alle persone, ai loro comportamenti e soprattutto alla musica (in ogni sua espressione).

Quali sono gli elementi della tua musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del tuo nuovo album?

Gli elementi fondamentali della mia musica sono due: la melodia e il senso ritmico. Le qualità riscontrabili, a mio avviso, sono la freschezza e la difficoltà nel catalogare in uno stile riconoscibile l’intero lotto. Cerco di rispettare sempre la forma canzone, evitando assoli prolissi e concentrandomi maggiormente sul timbro del mio strumento.

Come nasce un tuo pezzo?

Come ho già detto in altre occasioni, non c’è una prassi; alcune volte una progressione di accordi riesce a dar vita a nuove melodie che velocemente registro, altre volte l’idea nasce da un semplice riff, altre ancora parto dalla stesura del testo come inizio di una nuova song.


Quale è il brano di questo nuovo disco al quale ti senti particolarmente legato sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

Direi, senza dubbio, “Distant Planets”. La pre-produzione di questo brano è stata molto più lunga ed impegnativa rispetto alle altre tracce e dal punto di vista emozionale i contenuti socio-politici ed i rimandi alla forza della natura ne fanno, per me, il brano di maggior spessore. Nonostante i ripetuti ascolti provo attualmente una fortissima emozione risentendola.

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo sound?

Jimi Hendrix, Mike McCready, Joe Satriani, Billy Corgan, REM, Social Distortion, Green Day, Guido e Maurizio De Angelis ed Ennio Morricone.

Quali sono le tue mosse future? Puoi anticiparci qualcosa?

Sicuramente studiare, suonare il più possibile dal vivo e trovare il tempo per comporre nuova musica.

Come pensi di promuovere il tuo ultimo album, ci sarà un tour con delle date live? 

Stiamo organizzando un tour nazionale che partirà dal teatro “Flavio Vespasiano” di Rieti il 12 maggio e che, viste le premesse, ci porterà probabilmente di nuovo all’estero. Il nostro sito www.andreasalini.com ed i social verranno costantemente aggiornati.

Come giudichi la scena musicale italiana e quali problematiche riscontri come artista?

A mio avviso la scena musicale italiana gode di ottima salute, c’è molto fermento e moltissimi artisti preparati; tuttavia la strada per il successo è molto lunga e sono necessari sforzi quotidiani prolungati nel tempo. Io nel mio piccolo cerco di dedicare molto tempo allo studio e alla ricerca. Le problematiche più consistenti risiedono, secondo me, nella mancanza di una regolamentazione nazionale che possa realmente tutelare i musicisti nello svolgimento delle loro funzioni e nella sicurezza per il loro futuro.


Internet ti ha danneggiato o ti ha dato una mano come musicista?

Senz’altro è stato per me un grande aiuto e rappresenta una grandissima rivoluzione in ambito musicale. Come mezzo potentissimo e portatore di progresso deve essere utilizzato con la dovuta cautela perché ricevere e dare notizie in modo così veloce ed economico può generare confusione e far perdere tempo agli artisti che possono essere sottovalutati o sopravvalutati.

Il genere che suoni quanto valorizza il tuo talento di musicista?

Spero molto, perché compongo e suono solo quello che mi emoziona e questo è alla base del mio lavoro…

C’è un musicista con il quale vorresti collaborare un giorno?

Ce ne sono molti! In ambito rock (se parliamo di sogni!) con i Pearl Jam. Per quanto riguarda il mondo delle colonne sonore (il cinema mi ispira molto ed ho sempre inserito nei miei lavori un pezzo strumentale che porta il nome di una pellicola celebre) naturalmente Ennio Morricone.

Siamo arrivati alla conclusione. Ti va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

Molto volentieri….: siate sempre curiosi, l’ispirazione è nell’aria, basta saperla aspettare! Grazie per questa bellissima intervista… Long Live Rock’n’Roll!!!

Maurizio Mazzarella