AFM |
Tornato alla luce dopo sette anni d’assenza, se escludiamo il disco di cover, il signore delle tenebre Glenn Danzig con li suoi sodale Tommy Victor alla chitarra e basso, Johnny Kelly, Joey Castillo, Karl Rockfist e Dirk Verbeuren a dividersi le parti di batteria e confeziona un viaggio nelle tenebre più sudicie della durata di 9 capitoli.
Già con la titletrack, lenta, oppressiva segnata dal latrato doloroso del nostro Glenn, ci viene presentato un mondo doloroso, un brano possente e lugubre, che nel finale prende vigore, brani potenti sorretti dal nostro come “Eyes ripping fire” con chitarre che graffiano o la veloce “Devil on hwy 9”,con un Tommy Victor in stato di grazia; ”Last ride” è amara e sembra un blues nero, col nostro che ha un timbro potente e sofferto che è dolore e amarezza pura.
”The witching hour ”è veramente l’ora delle streghe, un brano notturno, lugubre e segnato dal nostro che narra scenari horror e la band da par suo segue questa marcia funerea e tinta di rosso sangue, un mid tempo doom a tinte gotiche; si torna al metal più lento, ossianico con il brano “But a nightmare”,un brano che rende bene il nero dell’anima del nostro, le chitarre affilate come rasoi non smettono di intessere trame tinte di oscurità salvo l’accelerazione nel finale esplosivo.
“Skulls & daysies” è elegia pura, amara e intinta anche qui in una sorta di blues metallizzato ; a chiudere un brano gotico intinto di venature bluesy con la voce profonda del nostro, un perfetto lento, ammaliante che viene interpretato magistralmente da questo cantore dell’oscurità, brano eccellente a chiusura di un buonissimo ritorno discografico, che fa sentire la zampata infernale del nostro, avanti così Glenn.
Voto: 7,5/10
Matteo” Thrasher80” Mapelli