HAREM SCAREM - United

Frontiers
Gli “Harem Scarem” non hanno certamente bisogno di presentazioni, una valorosa band Melodic Hard’n Heavy Rock, originaria dell’Ontario in Canada, che ha già stupito in 24 anni di carriera con album eccezionali come “Thirteen” o “Moody Swings”. Eppure la freschezza con cui affrontano il palco e i nuovi lavori li fa apparire come una band evergreen, loro nascono dall’incontro del cantante Harry Hess, che apparteneva alla metal band chiamata Blind Vengeance, e il chitarrista Pete Lesperance, a questo duo formidabile si unirono il batterista Darrem Smith e il bassista Mike Gionet. Il nome della band è ispirato al nome del primo cartone di Bugs Bunny intitolato “Harem-up Scarem-um.”. La loro incredibile vena creativa non pare esaurirsi col tempo, vero è che al melodic col tempo hanno accompagnato un sound sempre più pesante, versante Hard Rock, restano comunque fra i più grandi esponenti dell’Aor, genere in voga prima della loro effettiva nascita. L’ultimo lavoro, intitolato “United” e pubblicato il 12 maggio 2017 conferma tutta la loro bravura e la volontà di rimanere su un terreno Hard Rock dalle linee melodiche accattivanti ma uniscono e arricchiscono tutto ciò con dei tratti di Hair Metal tipico dei gloriosi anni ’80. Durante l’ascolto vi accorgerete che si alternano con grande maestria momenti più rock e altri molto più soft che rendono il tutto armonioso e soprattutto interessante, la title track fa da opener non a caso, detta le regole dell’intero platter, chorus fantasiosi, linea vocale da paura con riff dal grande effetto e ritornelli coinvolgenti. Così descriviamo la prima traccia convincente, dosa l’energia e mostra molte particolarità dal cantato al ritornello più soft. Schitarrate travolgenti ci condurranno in “Here Today Gone Tomorrow” caldissima la voce di Hesse corriamo verso un ritornello ad effetto chorus, cosa dire della performance del batterista Doane, sublime, tutto appare moderno e fresco; quanto ancora più essere bello il pezzo “Gravity”, entusiasmante partenza, giro di chitarra irresistibile, la parte finale è un chorus davvero melodioso ma il singer mostra di cambiare registro in modo velocissimo e sorprendente.

Stessa linea del precedente per “Sinking Ship”, nessuna novità sostanzialmente, sicuramente più incalzante il ritornello, avrà un live da paura. Arriva al momento giusto la prima canzone lenta “One of Life’s Mysteries”, non sorprende più di tanto, l’asso nella manica sta nella parte cantata che fa il grosso, con una voce così qualunque pezzo armonioso trascina, resta così una semplice ballad. Riporta in alto le linee del disco “No Regrets”, inizio alquanto soffuso ma poi si parte con un hard rock style classic piacevolissimo aggiungerei, più aggressivo nella parte cantata, ma resta melodioso in linea col platter. Brano di completamento appare “Bite the Bullet”, capace di creare si una continuità fra le due parti dell’album ma non aggiunge ne toglie all’intero lavoro, per fortuna si inizia di nuovo a scrivere la storia con “Things I know”,davvero meraviglioso che si inserisce facilmente nel genere delle power ballad, ritornello appassionato per “The Sky is falling”, trama musicale creata dal connubio riuscito tra parte strumentale melodica e parte cantata . Non vanno assolutamente trascurati gli ultimi due brani anch’essi degni di nota, “Heaven and earth” rallenta di tanto i toni almeno nella parte meramente strumentale ma il cantante non sbaglia un colpo, ancora più lento la ballad di chiusura “Indestructible” nella qualità leggermente superiore alla prima ballad in coda. Dopo un ascolto attento di United si capisce che la stella più brillante resta il Singer Hess accompagnato dai chorus fantastici che ci donano un ulteriore incentivo per pensare che si tratti di un lavoro di grande portata. Restano adorabili le band che non esauriscono il loro talento in breve tempo che ci donano una buona dose di speranza, chiaro è che anche i musicisti all’unisono hanno contribuito a dare lustro alla raccolta, e che melodica raccolta! 

Voto: 8/10 

Angelica Grippa