ANTONIO GIORGIO - Intervista all'Artista


Sei appena uscito sul mercato discografico con un nuovo album in studio, puoi presentarlo ai nostri lettori?

Innanzitutto ciao a te Maurizio e a tutti lettori di “Giornale Metal”. Il mio debutto discografico ufficiale “Golden Metal (The Quest for the Inner Glory)”è un album molto importante per il sottoscritto perché è un po’ il coronamento di un lungo percorso fatto di demo vari,provini internazionali di un certo livello,partecipazione al Tributo ufficiale dei Virgin Steele e un album autoprodotto di covers che qui appare nel secondo cd bonus della versione digitale dell’album,la “Golden Deluxe Edition”.E’ un concept,ma non nel senso classico del termine,poiché il plot è nato dalle canzoni e non viceversa e da come queste stanno in relazione tra di loro e il leit-motiv come indica il sottotitolo è la “Ricerca della Gloria Interiore”attraverso vari livelli:psicologici,emotivi e anche e soprattutto artistici,poiché il trait d’union è la metafora simbolica delle fasi alchemiche della albedo,nigredo e rubedo che trasformano i metalli vili in metalli nobili fino a giungere al Re dei Metalli che è l’Oro,da cui il mio “Golden Metal”che non solo è in relazione ovvia con il nostro amato genere,ma anche con l’Oro che risiede in tutte le cose dell’Universo e oltre.Quindi ognuno può leggere il tutto sotto una chiave personale e interpretativo del proprio percorso di vita e se vuoi anche “iniziatico”.

Come si è districata la tua formazione da musicista?

Fondamentalmente sono un autodidatta da sempre, ma il mio interesse musicale si è sviluppato molto presto da bambino in modo naturale e istintivo,ho sentito”la Chiamata”(come il breve brano strumentale “The Calling”)in particolare quando andai a vedere “Rocky IV”a 9 anni e sentii qualcosa mutare in me ascoltando quella musica epica e melodicamente forte e piena di emozione.E’ stata una specie di “Illuminazione”! Di lì in poi ho sempre cantato,formato i primi gruppetti e da adolescente il tutto si è ulteriormente acuito grazie alla prima passione per l’Hard Melodico e da classifica tipo Van Halen e Europe,per poi passare a Malmsteen,Queensryche,Black Sabbath etc e anche all’interesse per le grandi bands del Progressive Rock come Genesis e King Crimson.Ho poi ampliato le mie conoscenze musicali stia storiografiche che tecniche,mi sono sempre più interessato al canto e successivamente alla composizione in sé per sé e così sono giunto a nutrire interesse per così tanta musica differente da iniziare a produrre le mie prime composizioni e demo.In tutto questo la mia natura inclinazione al canto e all’interpretazione mi ha portato a provare per varie bands,prima italiche come Heimdall o Icycore,poi per le grandi bands internazionali grazie ad Internet come Lost Horizon,Adagio(ricordo ancora la chiamata di Stephan Fortè e la mia incredulità condivisa con il mio amico/partner Piero Sanacore),Dreamscape,Beyond Twilight,Tad Morose e soprattutto Royal Hunt,Conception e infine Kamelot e Fifth Angel. Non avendo concretizzato nulla, nonostante i complimenti ricevuti anche da importanti produttori come Tommy Newton (Helloween, Ark, Conception, Elegy etc),ho deciso di avviare il mio progetto solista dopo aver tentato di formare una band e “Golden Metal”è il risultato di un processo lungo diversi anni di tentativi e “reincarnazione”del progetto sotto diverse forme. 


Come hai scelto il titolo del disco?

Come detto il titolo si riferisce in primis all’Alchimia che è non a caso “Scienza dei Metalli”e poi al percorso artistico e spirituale,ma ovviamente c’è l’ovvia referenza al nostro genere,un tentativo se vuoi di metterne in luce gli aspetti più nobili e mistici. Il termine Heavy Metal non mi ha mai convinto del tutto perché sembra avere a che fare più con le motociclette o qualche “acciaieria”che con le mille sfumature e colori di questo splendida e importante manifestazione artistica della musica.Come dice Defeis,il Metal è un particolare linguaggio del vocabolario musicale e ha una sua identità e un carattere ben preciso che copre una vasta gamma di vibrazioni e espressioni dell’animo umano,da un grido barbarico e primitivo a qualcosa di più sofisticato e intellettuale.Infatti il “Golden Metal”si prefigge di essere quasi un “NON-GENERE”più che un sottogenere specifico come l’Epic,il Power,il Prog,il Gothic,il Symphonic etc E’ una Visione,una summa di tutto ciò che il Metal ha espresso negli anni e oltre,con occhio di rilievo alla parte più “Nobile”e ovviamente melodica del genere.

A cosa ti ispiri quando componi?

Alla Vita in generale e se vuoi anche a ciò che ci aspetta dopo,che chiamarla Morte forse è anche riduttivo,poiché a morire sembra che sia solo il nostro aspetto corporeo.Anzi credo che l’obiettivo vero di ogni Arte sia proprio quello di prepararci a ciò che viene dopo e quindi la più ispirata è quella metafisica,spirituale,mistica che però non deve perdere di vista il narrare ciò che siamo “Qui & Ora”perché è da questo mondo che possiamo intravedere ciò che sta “Oltre”e già attraverso le cose “terrene”.L’Immaginazione o Visione Spirituale e ciò che deve guidarci in questo complicato ma affascinante “processo”che rende la vita degna di essere vissuta. Quindi nella mia musica ci trovi principalmente questa tensione verso l’Aldilà,ma passando attraverso tutte le ricche esperienze che riguardano la vita emotiva e psicologica e anche fisica dell’Uomo,quindi la Ricerca dell’Amore Vero,del proprio posto nel Mondo etc

Quali sono gli elementi della tua musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del tuo nuovo album?

Come detto principalmente questa Volontà di Conoscenza e Trascendenza del Reale e anche di ciò che è normalmente etichettato come “Irreale”,ma che magari ti può svelare più profondamente ciò che sta “Oltre”.La Vera Arte non è mai compiuta e perfetta perché la Perfezione non appartiene a questo mondo,quindi essa deve suggerirti qualcosa che vibra in lontananza,da “Altri Piani”o Dimensioni dell’Esistenza.Penso che “Golden Metal”possa davvero portare l’ascoltatore,se intimamente coinvolto,su questi “Altri Piani”,è un Viaggio nelle profondità dell’Io Collettivo e Individuale,un Percorso Iniziatico che può portare davvero a trovare”L’Oro alla fine dell’Arcobaleno”come si vede nella copertina e nel lavoro grafico dell’album.Il Cavaliere è di spalle perché ognuno si può impersonificare in esso come “Colui che Cerca”e come si dice”Chi cerca Trova”. 


Come nasce un tuo pezzo?

Dipende,a volte canticchiando per strada nel mezzo di qualche lunga e solitaria passeggiata notturna(anche Beethoven componeva in questo modo),a volte provando dei “licks”di chitarra,altre volte immaginando riff e melodie o dopo aver letto/visto qualcosa. Non c’è una regola,l’Ispirazione è l’unica regola d’oro.Ho attraverso periodi di grandissima e ricca ispirazione e altri di totale assenza di essa,non credo alla musica composta a tavolino e progammata/progammatrica,alla lunga si sente che un album è artefatto e non genuino.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale ti senti particolarmente legato sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

Sarà scontato,ma tutti i brani per me sono importanti perché ho cercato di fare un album nel quale non ci fosse un brano più bello e importante dell’altro,ogni brano e segmento ha il suo perché in quella determinata parte dell’album,non ci sono riempitivi e il bello è che la scelta finale della scaletta è stata cambiata più volte,ma alla fine mi sembra che questa finale sia la più giusta e equa per l’importanza di ogni brano.Certo”Golden Metal” è qualcosa di speciale perché è la title-track e perché è una specie di manifesto/inno della mia musica e visione artistica ed è diversa dal resto delle songs essendo più un brano dal sapore nettamente epico,può essere sia l’incipit che la chiusura del cerchio dell’album che ha appunto una struttura “circolare”sia come song in sé per sé che come parte del concept,perché termina con la sottoparte”The Eternal Quest”che si riallaccia al finale del plot narrativo.Sembra per certi versi slegata dal concept,ma in realtà ne rappresenta il punto focale.

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo sound?

Come detto l’Hard Melodico e tipicamente anni ottanta è stato il mio primo amore e la mia prima folgorazione e quindi cito i vari Van Halen, Shadow King, Lou Gramm, Europe, Survivor, Triumph, Baton Rouge, Lion, Bonfire, Scorpions e in seguito Ten, poi il Metal Classico di Black Sabbath, Dio, Ozzy, Alice Cooper, Iron Maiden, Judas Priest etc,quindi il Progressive Metal di Queensryche, Dream Theater, Fates Warning, Conception, Vanden Plas, Elegy, Rush, Kansas e compagnia bella, specie negli anni novanta, il neo-classico di Malmsteen, Macalpine, Royal Hunt, Symphony X e infine il Power/Gothic/Symphonic di Kamelot, Nightwish, Epica e molti altri.Ma probabilmente è l’Epic Metal dei Virgin Steele che mi ha definitivamente conquistato,in particolare del periodo “d’oro”dei due Marriage,del barbarico”Invictus”e dei due “House of Atreus” e anche quello di bands più doomy come Candlemass e Manilla Road o l’epic melodic dei mitici Fifth Angel e degli oscuri Warlord di Bill Tsamis. Ma a parte il Metal che come sai è infinito e vasto nei suoi mille sottogeneri e tutti degni d’interesse,anche i più “estremi”,è anche la musica da film cult che adoro come Goblin, John Carpenter, Danny Elfman o Vangelis e ovviamente la grande Classica soprattutto Romantica dei vari Beethoven, Wagner, Mahler, Chopin, Liszt etc e il Rock Progressivo dei vari King Crimson, Yes, Jehtro Tull, ELP, Genesis,Van der Graaf Generator, Atomic Rooster etc Ma credo che ogni genere se fatto con cuore,onestà e immaginazione sia degno d’interesse.

Quali sono le tue mosse future? Puoi anticiparci qualcosa? 

Non voglio svelare troppo,anche perché potrei smentirmi,ma sto già lavorando al nuovo album che comprende anche del materiale lasciato fuori per forza di cose da “Golden Metal”e per l’occasione mi sono già circondato di nuovi musicisti e della line-up di”GM” è rimasto solo il bravissimo e virtuoso Luca Gagnoni,ragazzo davvero di grande talento e per il quale sono pronto a scommettere un futuro più che roseo.Ed è endorser guarda caso della Gold Music!Aspettatevi qualcosa di speciale!!!

Come pensi di promuovere il tuo ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?  

Magari! Il fatto è che essendo un mio progetto e quindi solista,è tutto più complicato.  Per ora ci concentriamo sulla prossima e decisiva prova discografica per la quale potrei assumere il nuovo monicker Antonio Giorgio’s GOLDEN METAL,quindi più da band, e se le cose vanno come devono andare credo proprio che mi ritroverete sui palchi italici e oltre.Lo spero davvero.

Come giudichi la scena musicale italiana e quali problematiche riscontri come artista?

Nel complesso in netta crescita rispetto a qualche decennio fa e davvero in forma,ma allo stesso tempo noto un certo appiattimento di produzioni e suoni.Purtroppo la qualità artistica a volte latita,al di là del buon suono che oggi non è così difficile ottenere spendendo qualche euro in più con i produttori più in voga.Sono convinto che se le songs sono valide esse vanno e superano il bel suono,d’altronde se guardiamo ai grandi Classici non è che avessero questo grande suono e la perfezione ovviamente “digitalizzata”che va in voga oggi.Lo stesso Mike Oldfield che ha prodotto lo splendido sequel di “Ommadawn”ha lasciato appositamente certe piccole imperfezioni per rendere il tutto più vero,onesto e genuino.Consiglio alle giovani leve di cercare più lo scivere il grande brano e il grande album,più che la perfezione e la pulizia dei suoni che soffocano il risultato finale e rendono tutto più piatto e omologato.

Internet ti ha danneggiato o ti ha dato una mano come musicista?

L’uno è l’altra!In passato non vi era questo triste fenomeno degli Haters e Cyberbulli perché chi comprava il giornale e la rivista specializzata leggeva e stop,finiva lì,non si andava a fare la “contro-recensione”fingendo di essere tutti esperti e super-conoscitori della Musica.Purtroppo questo è uno degli aspetti più odiosi dell’essere Artista oggi,bisogna corazzarsi e fregarsene o anche combattere contro chi cerca di scoraggiare soprattutto le nuove leve e chi cerca di fare qualcosa di unico e originale e non tutti ne sono capaci e credo che siano anche in molti a soccombere per questo.Stimo moltissimo uno come Geoff Tate che ha mostrato di saper fronteggiare la marea di critiche e anche insulti ingiustificati e dozzinali ricevuti per le sue coraggiose e impopolari scelte artistiche ed è sorprendente come incida per la Frontiers che di solito fa albums piuttosto fatti a tavolino come si suol dire.Per il resto Internet è stato molto utile per fare cose impensabili in tempi in cui non esisteva come il partecipare al Tributo ai Virgin Steele,avvenuto grazie all’invito di Matthew Knight degli Eternal Winter e tramite l’avermi ascoltato su myspace e youtube.Anche i vari provini sono stati possibili grazie ad Internet.Però nel complesso rimpiango i tempi in cui la musica era qualcosa di prezioso e dovevi acquistarla per poterne usufruire e l’ascoltavi nel tuo Hi-Fi e non in streaming o in mp3.Ma purtroppo i tempi cambiano e non possiamo farci niente,l’intelligenza è nell’adeguarsi in parte ad essi senza esserne schiavi. 


Il genere che suoni quanto valorizza il tuo talento di musicista?

Credo che fare Metal è come sentirsi a casa,trovare la propria comunità di appartenenza per quanto spesso mi sento lontanissimo da essa e da suoi rozzi o grossolani cliché.Per questo ho creato una mia “abitazione”personale dove mettere quello che davvero che mi piace e mi ha conquistato negli anni,il “Golden Metal”è Metal,ma nel senso che intendevano i musicisti più ispirati di qualche tempo fa,ossia un genere nel quale inserire tutto ciò che si vuole,un po’ come il Prog degli inizi prima che si”dogmatizzasse”in un qualcosa di definito e standardizzato.Il Metal per me è INCLUSIVO non esclusivo. Quindi si,credo che il mio talento si senta più che valorizzato in questa concezione ampia e aperta del Metal.

C’è un musicista con il quale vorresti collaborare un giorno?

David Defeis senz’altro!Lui per me è una specie di mentore e ha anche seguito le varie fasi di “Golden Metal”e presto gli manderò la sua copia negli States nel quartier generale dei Virgin Steele a New York.Di fatto avevo interpellato anche lui come produttore oltre che Roy Z(Bruce Dickinson,Judas Priest,Helloween etc)e Sascha Paeth(Kamelot,Angra, Rhapsody,Avantasia etc),ma alla fine,anche per denaro e per tempi più stretti,ho deciso di produrre io stesso il tutto con il batterista e il tastierista dei Fogalord.Mi piace il suono di”GM”,molto vero e genuino,quasi “live”,ma non tutto è filato liscio e credo che per il futuro tutto possa succedere.Tra gli altri mi piacerebbe fare qualcosa con Andrè Andersen dei Royal Hunt con il quale sono rimasto in contatto dopo il provino con i RH,specie per il suo prossimo lavoro solista o anche qualche duetto con qualche singer per me speciale come Roy Khan o Geoff Tate o anche Gary Hughes dei Ten,altra opzione tra i produttori che ho contattato per “GM”.Ovviamente sono aperto ad ogni nuova offerta e possibilità futura,sono un songwriter ma anche e soprattutto un singer/attore.

Siamo arrivati alla conclusione. Ti va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

Certo!Grazie a te Maurizio per questa lunga e bella intervista,molto stimolante come domande e questioni attuali, passate e future. Saluto voi lettori di fede metallica di “Giornale Metal”che manco a dirlo ha le stesse iniziali di “Golden Metal”! Vi invito a dare un ascolto a “Golden Metal”sui vari canali da youtube a bandcamp o souncloud e ricordo sempre che l’acquisto del digipack è tutt’altra cosa rispetto allo scaricare l’album,sia per la qualità audio che per la curatissima veste grafica e lirica.E’ come andare all’Opera senza leggere il libretto,quindi un ascolto a metà. Per il resto “Stay Gold & stay Metal!!!”Rimanete sintonizzati!!!!

Maurizio Mazzarella