ULVEDHARR - Total War

Scarlet
Risuona la battaglia, tirate fuori i vessilli, le spade e gli scudi, perché i nostrani Ulvedharr sono tornati! La compagine death/thrash bergamasca che ha come solida base un’epicità di fondo oltre all’impatto sonoro, dopo aver calcato palchi, buttato sangue, sudore e passione con umiltà è arrivata in casa Scarlet ed eccoli che con questo disco mettono il carico; dopo l’introduzione strumentale “This is war.. “ ecco l’assalto “Wolves” brano thrash/death con blast beats, chitarre solide, growl battagliero e cambi di tempo; il chorus è un inno di guerra, ”Flagellum dei” non fa prigionieri, un brano che profuma di Unleashed dalla prima all’ultima nota per l’attitudine death metal dei ragazzi, perché credo che combinare una sincera passione per sonorità estreme senza compromessi a testi epici con gusto i nostri abbiano imparato dal gruppo di Johnny Hedlund; riffing corposi e blast beats raccontano le vicende di Attila l’unno.

”Inquisition” è un brano potente, preciso e veloce che ha cambi di tempo marcissimi e solos lancinanti di chiara matrice death metal, la titletrack è imperiosa, intrisa di epicità, un solido brano death/thrash con cori da guerra, un brano che scatenerà l’inferno in sede live con riff grattati e la solida sezione ritmica è un carro armato travolgente; le chitarre sono intrise di epicità ma non stravolgono l’impianto devastante della formula usata dai nostri e il singer è autore di una prova molto positiva; ”Wrath of Brenn” è introdotto da una marcia costante, tamburi rullanti che fanno presagire un esercito in marcia come il mid tempo generato dai nostri, chitarre grattate e poi l’assalto in pieno “tupa tupa style” difficile resistere all’headbanging; ”Master of slavery” è l’ennesimo macigno senza compromessi, perché la band non arretra di un millimetro, tecnica, assalto sonoro e riff con melodie epiche e distorte reggono bene in questo brano anche qui ricco di cambi di tempo a segnare il passo; ”The dark age” è anche questo puro death metal, un grido guerresco per non lasciare nessuno sopravvissuto, una devastazione sonora fatta con classe. Che dire se non grande disco, i nostri hanno realizzato un disco pieno, maturo, tecnico e ricco di epicità intrisa nel metal estremo; davvero un gran bel disco che dovrebbe servire da lezione a molti gruppi esteri che seguono lo stesso filone ma annacquano il tutto con tastierine inutili, bravi Ulvedharr.  

Voto: 8,5/10 

Matteo ”Thrasher80” Mapelli