SHORES OF NULL - Black Drapes for Tomorrow

Candlelight
Datemi musica dalle atmosfere cupe, melodie intense e non banali, una sezione ritmica che faccia il suo dovere, bei suoni di chitarra e una voce accattivante, versatile e in grado di emozionare, e avrete conquistato il mio cuore. Il cuore, sì, perché è lì che colpisce la musica, quella fatta bene, che si insinua sotto pelle e ti dilania l'anima. Come quella degli Shores of Null, una realtà romana che si è guadagnata un posto di tutto rispetto nel panorama internazionale, dimostrando ancora una volta che l'Italia del metal ci sa fare come e più degli altri: un sound che raccoglie l'eredità di Moonspell, Nevermore, Sentenced, Katatonia, un debutto con Candelight Records, un'intensa attività live di alto livello che li ha portati in giro per l'Italia e l'Europa in supporto a nomi come Moonsorrow, Primordial, Hooded Menace. Fin dai suoi primi passi il combo capitolino si impone come una delle realtà musicali più promettenti della nostra penisola, e la seconda fatica "Black Drapes for Tomorrow" non delude le aspettative, al contrario aggiunge nuove conferme per una band a mio avviso destinata a grandi cose. L'album scorre agevolmente, senza grosse scosse bensì come un'unico, incessante flusso di emozioni: cattura l'attenzione con la sola forza di un sound molto coerente ed intenso, fatto di sferzate sonore e melodie struggenti che ti conquistano da subito.

È proprio questo, a mio avviso, il grande punto di forza di questo lavoro: se molti dischi si presentano come una raccolta di brani variegati e distinti, e talvolta ciò si rivela l'unico aspetto che tiene alta l'attenzione dell'ascoltatore di fronte ad un lavoro povero di contenuti, "Black Drapes for Tomorrow" è un blocco monolitico che si impone all'ascolto senza il bisogno di ricorrere a grossi colpi di scena stilistici, e la bellezza delle melodie create dagli intrecci di voce e chitarra è di per sé sufficiente a tenerti incollato all'impianto audio per tutta la durata di questi undici splendidi brani. Mai un calo di intensità, mai una caduta di stile o di gusto, ogni sezione di ogni singolo brano è curata nei minimi dettagli e nulla è mai affidato al caso: il livello è così uniformemente elevato da rendere il mio lavoro di recensione piuttosto difficile proprio perché non ci sono punti salienti, ma tutto è rilevante. La sintesi a parole è per me impossibile, oltre che del tutto inadeguata a descrivere autentiche suggestioni, come il ritornello di "Donau" che fa male come una stilettata in pieno petto, l'incipit di chitarra di "Tide Against Us", le atmosfere ipnotiche della title track "Black Drapes for Tomorrow", le immagini distopiche evocate dall'intermezzo "The Enemy Within" e l'outro "Death of a River", l'energia liberatoria e catartica di "A Thousand Storms" e "The Kolyma Route". L'unica sintesi possibile è quella del mio giudizio: 10/10, lode e menzione d'onore. E ovviamente, un posto fisso nella mia playlist personale e il proposito di andarli ad ascoltare dal vivo alla prima occasione utile.

Voto: 10/10

Sam A.