MOTHER NATURE - Double Deal

Andromeda Relix
E dopo i Dirty Thrills da Londra, eccoci sulla stessa lunghezza d'onda. Chi si rivede! Una vecchia conoscenza della scena Hard della nostra penisola. I tarantini Mother Nature esistono dal 1993 e dopo tre demo, un singolo e un primo album pubblicato nel 1999 trascorrono una decina di anni in "hyatus" (come dicono gli inglesi) concentrandosi ognuno di loro su altri progetti discografici. Di recente rieccoli con il loro nuovo album sulla lunga distanza, pubblicato nientepopodimenoché dalla Andromeda Relix, label attenta a valorizzare ogni aspetto dei linguaggi tradizionali della musica rock tanto a livello di ristampe di rock bands di culto del passato, quanto a livello di nuove produzioni di giovani bands rampanti rifacentesi a quegli anni immortali. Che dire? I precedenti lavori non li conosco, ma la visceralità e l'energia travolgente del Blues Rock con cui i nostri sono nati e cresciuti si sente tutta. Ed è anche merito di un songwriting bello scintillante, e di una giusta produzione che non lecina di valorizzare la perizia strumentale dei singoli musicisti. Le loro influenze, date da artisti come Hendrix, Zeppelin e Lynyrd Skynyrd (non ho mai capito come si pronuncia!) sono mostrate senza vergogna, ma la personalità della band non si discute in quanto a riprodurre un buon feeling che è tutto del periodo d'oro del Blues Rock dei '60s & '70s.

Le canzoni si susseguono l'una dopo l'altra a ritmo vertiginoso, e non si trova un calo di tono che sia uno. Il disco è piacevole d'ascolto e passa come un treno. Ogni canzone ha un bel lavoro di strofe e refrain, e ad una voce duttile e sicura di se in ogni passaggio, quella di Wlady Rizzi, fa da degno contraltare una chitarra scintillante e carismatica come quella di Luca Nappo, ineccepibile tanto nei tortuosi giri blues pentatonici ed agli accordi selvaggi e ricchi di settime che fanno da ossatura alle partiture di ogni brano (che sovente hanno anche qualcosa di riminiscente gli Stones), quanto alla profusione di assoli di pregevolissima fattura e ottimo feeling, dispensati quando e dove essi siano più funzionali in ogni brano. In finale, i nostri hanno di certo delle influenze musicali di grandissima classe, ma le sanno anche mettere a frutto con la propria personalità, mettendo in campo tutta la loro esperienza ultraventennale nel confezionare un disco davvero superlativo nel suo genere, di cui consiglio l'acquisto a tutti, per far capire quale sia la natura del Rock. Nessun titolo di brano verrà nominato da me in sede di recensione, mi limito ad esortare invece il potenziale ascoltatore a scoprire da solo la/le sua song preferita/e, ascoltando dall'inizio alla fine questo robusto ed energico quanto adulto e "classeggiante" album di Hard Rock Blues, il quale merita ogni tipo di successo dentro e fuori la penisola italica. Davvero bentornati Mother Nature. 

Voto: 9/10

Alessio Secondini Morelli