VOICE - The Storm

Massacre
Ciò che affermavo per i LoneWolf credo fermamente valga anche per la formazione teutonica dei VOICE. Esistenti dal 1996, autori di 4 albums a cavallo tra fine anni '90 ed inizio anni '00, hanno poi avuto un lungo periodo di inattività (ma non di scioglimento) dedicandosi ognuno di loro ad altri progetti... e sono ora tornati con il loro quinto "The Storm", un album inequivocabile sin dalla cover, che più metallica non può essere, con il primissimo piano di un cyorg guerriero modello T800 incazzato nero e grondante sangue. Musicisti e compositori ormai esperti, i nostri mostrano una sola cosa che vale per tutto: grande passione per il Metal Classico, mostrata con delle songs che oltre che ben calibrate sono rese con grande enfasi da una perizia strumentale molto apprezzabile, e tanta veracità che non guasta davvero mai. Ma loro sono più attenti anche ai costrutti melodici delle vocals, rappresentati da una voce di gran carattere, quella di Oliver Glas, supportato da parti corali sempre all'altezza della situazione, ed aggiungono qualche preziosismo in più alla loro musica. La title-track di questo quarto album "The Storm" mette subito in chiaro ciò di cui i nostri sono capaci: l'energia non difetta, alcune piccole note di basso effettato in sovrimpressione ben arrangiate nel contesto sono una gradita sorpresa negli arrangiamenti.

Più avanti ci facciamo ammaliare da brani pesanti come "Stronger Than Steel" e "Go Down In Flames", per non parlare poi dell'ouverture simil-barocca di "Business Roulette", che rappresenta una magica introduzione prima delle danze indiavolate di quella che pare una delle tracce più killer del disco, oppure il bell'arrangiamento tastieristico che arricchisce sensibilmente "The Golden Saviour" rendendola la più "classy" di tutto il lavoro. Le keyboards in effetti sono ben presenti (internamente ai brani e molto spesso anche in funzione di intro/outro) ma mai ingombranti, arrangiate con gran maestria in modo da arricchire le composizioni senza eccedere, e da evidenziare le ritmiche di chitarra, in un equilibrato connubio che recentemente mi è raro rimarcare altrove. I brani si susseguono serratamente uno dopo l'altro, e seppur non ci troviamo mai difronte i ritmi ultra-speed tipici del Power Metal più di settore, l'energia del Vero Metallo (ben altro che True Metal, etichetta anglofona ridicola ed obsoleta da eliminare dal nostro lessico) viene ben rappresentata il più possibile straight from the heart, con l'aggiunta di una certa dose di classe e melodia ben equilibrata ma mai eccedente (come in "Kingdom Of Heaven" e nella melodica ed americaneggiante "When Night Falls" entrambe belle songs davvero). Veri e propri cali di tono non ne trovo. Tanto sui brani incentrati su basi compositive semplici e dirette, quanto sulle composizioni più complesse, tutte le canzoni sono tra il buono e l'ottimo. A questi ragazzoni piace davvero tanto fare la loro musica con passione. Ci troviamo certo difronte ad un altro bel disco che contiene, almeno formalmente, ogni più logoro cliché dell'Heavy Metal ma con una forte sostanza che fa la differenza, una propensione alla classe negli arrangiamenti ed una produzione moderna che fa risaltare quanto di buono il cuore metallico dei VOICE abbia da comunicare in forma della nostra musica preferita. Poco altro da dire: metal kids e power metal maniacs fate vostro questo ottimo prodotto. Non ve ne pentirete. 

Voto: 8/10

Alessio Secondini Morelli