EUROPE - Walk The Earth

Silver Lining Music
Manco terminano di festeggiare il trentennale della pietra miliare "The Final Countdown" con il live uscito mesi fa e riproponente pari pari tutto l'album originale... che pieni di buoni propositi e di energia si ripresentano gli Europe con un nuovissimo disco intitolato "Walk The Earth". Ed è un album davvero Europe, ve lo assicuro! Forgiati e calibrati minuziosamente i loro individuali talenti musicali dal passare del tempo, gli svedesi ci presentano 10 canzoni dove energia e classe la fanno da padroni. E, dulcis in fundo, con una produzione davvero buona, che ne valorizza ogni singola traccia. Dalla iniziale title-track, epicheggiante e con ritmiche cadenzate ma pesanti contrapposte da un ottimo lavoro di tastiera "pomposa" di Mic Micaeli, ci troviamo a sorridere per la ritrovata forma dei classmetallers svedesi. Soprattutto per l'attacco della voce, limpida e potente, di Joey Tempest, emotivamente da brividi. Ma non è ancora il momento di riposare, perché arriva una bordata pesante come "The Siege", con trame leggermente orientaleggianti. Pare che a farla da padrone sia sempre il buon Mic, soprattutto per la parte centrale molto "JonLordiana" presente sulla traccia, ma vi assicuro che la chitarra di Norum è tutt'altro che secondaria, e il nostro, oltre a delle ritmiche potenti ma di classe, ci sciorina un bellissimo assolo molto variegato (verso la fine addirittura slide!!!). La seguente "Kingdoms United" è più movimentata, ma anche qui, quanta bella classe nelle interessanti partiture chitarristiche, sempre con un degno contraltare tastieristico, e degli innesti corali davvero da brivido, epicissima! Mi chiedo come sia stato creato il particolare effetto coro, vi giuro è bellissimo. Passiamo alla ballad del disco, "Pictures", molto intimistica e costruita a partire da trame di pianoforte ed orchestra sintetizzata, con la voce di Tempest ricca di feeling e mai appannata, ci dimostra quanto la produzione scelta sia moderna e allo stesso tempo perfettamente calzante con l'album in questione, rendendolo mai anacronistico.

"Election Day" con la sua ritmica cangiante e le sue ottime armonie voce/tastiera, conferma qualcosa che si respira in tutto l'album: uno dei pregi dell'intero "Walk The Earth" è proprio uno sguardo al glorioso passato della musica Hard. La produzione, come già detto piuttosto moderna, richiama però molto da vicino alcune sonorità tipo "Deep Purple In Rock", nel suono di chitarra come nel particolare modo di utilizzare le keyboards. E vi assicuro che con lo stile compositivo consolidato e tipico degli Europe, non stona assolutamente. Anzi, qui tutto fa faville. Passiamo al brano successivo, "Wolves", un po' atipico. Parti vocali corali molto armonizzate si uniscono ad un ritmo lento e pesante che, se non fosse per le ottime tastiere "classy", sarei tentato di scambiare per un ritmo stoner/doom. Eppure la sperimentazione non è niente male, e l'assolo orientaleggiante di Norum ci sta proprio bene. "GTO" è una festa per le orecchie: ritmo veloce, andamento in puro stile Hard Rock, voce di Tempest sugli scudi. L'idea che ci siamo fatti è che i nostri ce la mettono tutta per fare un album meravigliosamente "di cuore". Ma non siamo ancora alla fine, seppur siamo già abbastanza deliziati. "Haze" è altra traccia cadenzata, con un buon lavoro chitarristico quasi "sabbathiano" (davvero un suono ottimo di chitarra) ed una voce sempre limpida e potente. Forse è una traccia meno attenta alle melodie e più alla potenza devastante, ma anche in questo frangente si continua ad apprezzare la buona produzione nonché l'assolo di batteria verso la fine del brano. "Whenever You're Ready" è brano veloce e rockeggiante come non mai, semplice e diretto, della durata esigua, dominato dalle tastiere che fanno davvero faville nel refrain. Bello e particolare l'assolo di Norum anche qui, nonostante sia piuttosto breve. Il disco si chiude con "Turn To Dust", e tutte le migliori qualità della band tornano assieme in questa semi-ballad elettrica, dove chitarre e tastiere ricamano trame assieme attorno alla voce di Tempest, ora piena di rabbia ora ricca di feeling... fino al finale super-pomposo (il quale si ferma di colpo e... ops... ecco un bel finalino "ghost track" di 30 secondi di puro swing acustico: che burloni!). Tutti questi decenni per fortuna non sono riusciti a piegare gli Europe, che nonostante tutti i loro problemi passati, appaiono sempre qui tra noi, a fare dei dischi "come vogliono loro", senza mancare di feeling. Certo, come molti diranno, i tempi di "...Countdown" e di "Out Of This World" non sono più quelli odierni, ma... non credo che ce ne dovremo fregare più di tanto, se loro sono qui, e continuano a fare ottima musica. 

Voto: 8/10 

Alessio Secondini Morelli