EVIL INVADERS - Feed Me Violence

Napalm
I belgi sono come quelle birre corpose, delle quali tu conosci benissimo il sapore, forte, sincero e aromatico; non cerchi la birra del momento, vuoi un sapore che ti porti a casa col cuore, e lo stesso fanno i nostri. Esattamente, questi ragazzi, ci portano a casa, verso le note travolgenti del miglior speed/thrash metal vecchia scuola, corposo, violento e senza compromessi. L’opener “Mental penitentiary” fa già capire dove e cosa vogliono dire i nostri, tanta ferocia, batteria supersonica, riff grattati che sono una meraviglia, costruzione ritmica travolgente che ti fa fare headbanging dall’inizio alla fine; il singer/chitarrista Joe urla tutto il suo odio; e assolo grandioso. “ As life slowly fades” è travolgente, irruenza metal, qui si bada al sodo, riffing a mitraglia, chitarre che fischiano, un sapore ottantiano pervade il disco ed è godibilissimo; mid tempo che accellera improvvisamente, qui si sente l’influenza dei primi Exodus, cori e anche uso sapiente della tecnica chitarristica in fase solista. “Suspended reanimation” è una breve intro strumentale con chitarre e elettronica per portarci nel brano “Broken dreams in isolation”,un brano che ha una certa epicità di fondo, qui la melodia di pura marca heavy, drammatica fa da cornice ad un brano cupo; un mid tempo roccioso, cantato con voce acutissima; il brano poi prende quota a metà con tempi più sostenuti di batteria in sede di assolo.

La titletrack è una mitragliata speed metal in faccia, riffing thrash metal, batteria veloce come un proiettile, scream acidissimi, e tanto heavy metal come se piovesse e il pogo è servito; niente concessioni, ma tanta sana violenza metal. “Oblivion” è puro thrash metal, inizio lento con arpeggio, mid tempo di batteria, e assolo di chitarra di ampio respiro, poi si torna a picchiare con furia travolgendo tutto, riffing assassini, grinta, melodia al servizio del selvaggio riffing e scream che radono al suolo e un chorus malvagio e furioso. La conclusiva “Among the depths of sanity” ha un suono oscuro, malvagio; potentissimo; rullate di batteria vengono circondate da solos di chitarra per poi radere al suolo il tutto in un furioso speed/thrash metal, tecnica devastante, e assoli a cascata da goduria massima. Grande ritorno, i nostri non applicano formule nuove, vogliono solo travolgere tutto e tutti all’insegna dello speed/thrash metal più verace e caldo del pianeta, missione compiuta! 

Voto: 9/10  

Matteo ”Thrasher80” Mapelli