ROBERT PLANT - Carry Fire

Nonesuch
Robert Plant, leggendario cantante dei Led Zeppelin, con l'ultimo Carry Fire continua coerentemente nel proprio percorso artistico che gia' dai primi anni Ottanta ribadiva il fermo proposito di non voler essere succube dell'ingombrante eredita' del glorioso passato. Non e' semplice essere stato la voce del gruppo che forse piu' di ogni altro ha incarnato il sogno del rock classico nel cuore di milioni di fans di piu' generazioni. Robert Plant vuole essere un artista con una propria identita', non coincidente con il ruolo di eterno ex-Zeppelin. E questo e' ammirevole. Immagino un velo di disappunto sul maturo volto di Robert se sapesse di essere recensito nell'ambito di un "Giornale Metal" come il nostro. Il cantante non ha mai ritenuto di appartenere all'universo dei suoni duri e metallici. Ma in verita' la nostra musica preferita si e' sempre ibridata con altre suggestioni, come chi la ama e segue ben sa. Carry Fire non e' esattamente un disco di hard rock. Tutto si gioca nelle suggestioni acustiche, folkeggianti e arabeggianti che da sempre costituiscono l'anima piu' sentita di questo straordinario vocalist. Se all'indomani dello scioglimento del "Dirigibile" la volonta' di Plant di prendere le distanze dal passato era abbastanza categorica, con il tempo e la maturita' tale atteggiamento si e' stemperato di molto. A riprova di cio' abbiamo avuto, negli anni, la magnifica collaborazione con il vecchio sodale Jimmy Page negli anni Novanta e le svariate gloriose reunion momentanee degli stessi Zeppelin. Il titolo del brano d'apertura del nuovo album, The May Queen, non puo' non far pensare al testo del brano piu' famoso del repertorio zeppeliniano.

Quella Stairway To Heaven amata da tutto il popolo del rock, da sempre. The May Queen e' un gioellino acustico e ritmato che con un po' di fantasia avrebbe potuto trovare il suo spazio nel terzo o nel quarto capitolo della saga del Dirigibile. La seconda traccia, intitolata New World, e' cadenzata ed elettrica con una bella melodia. Season's Song e' acustica e intimista, e ci mostra le tonalita' piu' delicate di una voce che in qualche modo e' ancora in grado di sorprenderci. Con Dance With You Tonight ci ritroviamo avvolti in delicate atmosfere oniriche. Carving Up The World Again...A wall And Not A Fence ha un andamento sensuale e percussivo. A Way With Words e' uno dei brani piu' particolari del disco. Atmosfere rarefatte, melodie sospese e andamento irregolare fanno di questi cinque minuti un momento alquanto avventuroso. Ma e' proprio la title-track Carry Fire il momento piu' suggestivo dell'intero album. La sensualita' della musica araba colora questa danza ammaliante che agisce in profondita' sui nostri sensi facendoci letteralmente volare su ali mistiche. Bones Of Saints e' un altro bel brano elettroacustico con un bel chorus. Keep It Hid si muove nervosamente e sinuosamente su sentieri intimisti. Bluebirds Over The Mountain e' ' un brano di Ersel Hickey gia' interpretato in passato dai Beach Boys e da Ritchie Valens. La versione di Plant e' molto convincente e si avvale della preziosa collaborazione di Crissie Hynde, iconica cantante dei Pretenders. Abbiamo gia' detto che l'album si apre con un brano che richiama nel testo Stairway To Heaven. Con la finale Heaven Sent sia per le note iniziali che per la parola Heaven contenuta nel titolo siamo portati nuovamente ad evocare quell'incredibile brano del 1971. Conclusione quanto mai suggestiva perche' si tratta di un brano intenso, magico, ipnotico e intriso di sensuale psichedelia. Carry Fire e' l'ennesima conferma del talento imperituro di Robert Plant, un artista che ha dato tanto alla storia della musica contemporanea. Ma che ha ancora tanto da dare. 

Voto: 9/10 

Silvio Ricci