THE OTHER - Casket Case

Steamhammer
Debbo ammettere che gli energici e vigorosi The Other mi fanno davvero uscire fuori di melone! Tedeschi, veterani del Punk-Metal esistenti dal 2004, arrivano al loro spettacolare ottavo album "Casket Case" con la Drakkar Records dopo esser passati per la mitica Steamhammer. E che album! Nulla di nuovo sotto il sole, ma tutto reso alla grande. Dalla produzione alla perizia dei musicisti, alle composizioni. I nostri appartengono ovviamente alla più pura corrente dell'Horror Punk, vale a dire quel particolare sottogenere tematico del Punk Rock che fu inventato dagli epocali Misfits, iconograficamente e liricamente affine ai più classici Horror Movies. Le chitarre hanno un suono davvero da sturbo, sempre tendenti verso il metal, e i nostri suonano le loro veloci e aggressive songs l'una dopo l'altra con un'energia adolescenziale da band esordiente, proprio come si trattasse del loro primo album. Ma con una buonissima verve musicale tipica della band matura e conscia delle proprie potenzialità. L'attacco con la prima "A Party At Crystal Lake" (una voce di derivazione rockabilly che intona freneticamente "There's a party at Crystal Lake you're all inviiiited!!!") è davvero epocale.

Vi piacerà a tal punto da richiederla a furor di popolo come sigla di testa di un nuovo probabile capitolo della saga di "Venerdi 13". Le canzoni sono tutte rockeggianti e scatenate, i ritmi sono sostenuti, ma fa anche capolino qua e là qualche piccolo preziosismo di arrangiamento per aggiungere un po' di suspence, come nella parte centrale, piuttosto teatrale, di "Little Black Riding Hood", recitata da una guest-vocalist femminile (chi è cotal gentil donzella? Purtroppo la mia versione è priva di credits quindi non mi è dato saperlo). Oltretutto i nostri riescono a convergere decisamente sul metal classico in maniera anche più netta, confezionando una canzone praticamente metal come "Faith And The Fallen", così come la ben riuscita power ballad "Till Death Do Us Apart". Niente male. L'album nel suo complesso è spassoso, divertente e ben confezionato. E pare possedere un equilibrio perfetto tra l'orecchiabilità e la potenza del Punk ai limiti del Metal. I titoli delle songs sono tutti appannaggio degli appassionati dei classici Horror B-Movies ("Dead And Gone", "Werewolf Of Bedburg", "What It's Like to Be A Monster"...) e, naturalmente, i tipici coretti "Wooo-hoooo-hooo" riportano sempre un po' troppo alla memoria i capistipite storici Misfits... ma cosa ci volete fare? Horror Punk è il nome del genere musicale, gli stilemi sono quelli, e fino a che esisteranno bands di questa caratura che sfornano dischi con qualità così buona, il genere suddetto continuerà ad esistere ed a spaventare i genitori retrogradi, almeno quanto facevano una volta gli Horror Movies della storica rubrica di Zio Tibia del mercoledi sera in seconda serata. Non c'é molto altro da dire. Bravi e continuate così. Appassionati di Punk e di Horror, e di Horror-Punk soprattutto, questo disco fa per voi. 

Voto: 7/10 

Alessio Secondini Morelli