ZOM - Nebulos

Argonauta
Il trio nasce a Pittsburg in Pennsylvania nel 2014 dall’incontro tra Gero von Dehn (MONOLITH WIELDER) e Andrew D'Cagna (BRIMSTONE COVEN). I ragazzi suonano un metal / rock’n’roll / grunge / stoner, come si intuisce fin da subito dalla bella copertina del disco. Ritmiche cupe e potenti, assoli a volte dal profumo blues a volte melodici, ma sempre azzeccati, trainanti melodie vocali tiranti verso il grunge e lo stoner sono gli assi sfoderati dai players in questione per farvi gustare i circa 45 minuti di “partita giocata”. Il disco si apre con la cervellotica nebulos-alien che ha dei riffs e delle costruzioni piu’ particolari, rispetto al genere suonato, continua poi con la più canonica burning dal lungo e bell’assolo, dagli stacchi a metà canzone di gifters con l’intermezzo veloce, la desertica Solitary, la groovosa e rotonda greedy few dal gustoso assolo,la bella there’s only me coi suoi bei riffs cadenzati e assoli melodici, a tratti sembra di ascoltare i maestri Cathedral mischiati ai grandi Mastodon, la piu’ sabbathiana bird on a wire, si introduce quasi sottovoce Final breath, più di concetto, dove si comincia a sentire il caldo del sole dopo ore e ore nel deserto, e dove il fisico stremato non ce la fa più (la mia song preferita del disco), fino a chiudere con new trip, di rinnovato vigore e nuova potenza. Suonato e cantato bene, nulla da eccepire, il dovuto e’ fatto, ma nonostante i numerosi ascolti, dovendo usare un aggettivo unico per definire il disco userei: gradevole. 

Voto: 6/10 

Flavio Facchinetti