Rude Awakening |
Attenzione amanti delle sonorità estreme e originali, questa band eccelsa, perno dell’estremo musicale tout court deve essere vostro.
Perché i torinesi Maldoror ora noti come Thee maldoror kollective, hanno fatto sempre della ricerca musicale e filosofica una ragione di vita, anche abbattendo molti cliché; questa ristampa ne è un esempio.
Un grande esempio, perché in origine questo disco pubblicato proprio nel nuovo millennio, serve come cardine per capire i nostri che ibridavano il loro black metal sinfonico con robuste dosi elettroniche.
L’intro, chiamato proprio “Intro:The ain soph elevation(consuming trinities)”fatta da un elevazione corale sinfonica, quasi prendendo spunto da Carl Orff e i suoi Carmina Burana con un piano e tastiere e organo sacrali e coro.
“E.o.n. mysterium pt.1-Eresia della vergine,pt.2-Solar sign proclaming)” parte da un black metal sinfonico, tastiere blast beats e chitarroni gelidi e maligni, il doppio cantato growl/scream è gelido e maligno; le melodie sinfoniche donano lustro al tessuto musicale.
Il brano è pieno di atmosfera e pathos; la batteria con densi cambi di tempo unita alle chitarre che mutano seguendo la corrente da potenza al brano, una tempesta nera e piena di odio anticristiano di stampo filosofico.
“Trascendence psychick continuum infera” è una preghiera satanica, retta da impulsi elettronici, un battito satanico, nero con voce pulita e urla sofferenti; le dosi elettroniche si tingono di nero e fiamma.
“Osiris elettro mantum(pt.1-Tenebra solaris,pt.2-Adoneus veni ad nos) è un assalto black metal sinfonico con riff nerissimi e gelidi, blast beats e organo chiesastico, lo screaming è freddo e maligno, i riffing di chitarra sono nerissimi.
La sezione ritmica è fluida nei cambi alternando sfuriate a tempi più lenti ma pesantissimi, le tastiere fanno la parte del leone; sentitevi l’intermezzo electro, un estremizzazione di canoni prog, ma proveniente da una nova oscura; impulsi elettronici, beats freddi ma virati al nero che rendono la formula intrigante ancora più malvagia.
“H.o.d.(Sound for the un-masses) chiude l’opera concettuale con beats di tastiere, voce in scream filtrata, come una creatura di un inferno siderale per poi esplodere in un blast beats black metal elettronico; riffing freddi maligni si sposano in un unione infernale con tastiere elettroniche; la batteria alterna sfuriate a tempi più cadenzati in una danza ritualistica che proviene dall’Ade, lo scream è profondo e denso di malvagità, grande lavoro concettuale, e di oltre confine a livello musicale.
Una grande ristampa, per un gruppo che non ha paura di affermare la sua identità e lanciare il guanto di sfida, un’opera di infinita bellezza nera, dal colto lavoro filosofico satanico e sperimentazione musicale, grande.
Voto: 8.5/10
Matteo ”Thrasher80”Mapelli