THE DANGER - The Danger

Autoprodotto
Composta da Marco Spinelli alla voce, Giorgio Crociati alla chitarra ritmica, Denis Bedetti alla chitarra e Stefano Vasini e Nicola Sbrighi rispettivamente a batteria e basso,i The Danger ci presentano l’album omonimo. Gruppo fondato nel 1998 hanno composto qualche cover prima di produrre musica in autonomia. Tutti i musicisti che vi militano possiedono una grande esperienza, basterebbe nominare il mitico vocalist “Spino” che militava nella prima band metallara d’Italia i Vanexa, apprezzati a livello internazionali, ma ogni componente porta le proprie singole capacità creando un tutt’uno ricco e facilmente apprezzabile soprattutto per chi ama il genere. Parlando appunto di genere il loro è sicuramente un ottimo Hard Rock contaminato dal Power, possiede una gran forza la loro produzione, usano la lingua madre, da non sottovalutare, utilizzano un linguaggio alquanto esplicito con messaggi impegnati e diretti. Il metallo dell’album si intravede sin dall’opener title –track, che spacca apertamente, l’italiano del gruppo e la voce del cantante sembrano sposarsi a perfezione, la potenza vocale perdura sino alla chiusura. Piacevole e intenso il secondo brano “I Metallari”, un inno a difesa del metal e alla sovversione dei sistemi che vigono, affermando a gran voce che non si arrenderanno.

Più contaminato il rock di base di “Scemo”, che ha un aspetto più leggero e simpatico nell’esecuzione ma i messaggi di base restano gli stessi, le venature blues sono a dir poco adorabili servono a far digerire più facilmente un messaggio diretto. Si torna alla carica con “Libeccaio” gioco con le parole e cantato trascinato per nu brano dal sound orecchiabile e diretto, apprezzabile facilmente, grida messaggi davvero coinvolgenti come slogan di rivolta. Più leggera la trama musicale di “Rock n roll” parte in modo soffusa e si scatena in un magnifico assolo che ci accompagna sino alla chiusura, bellissima l’esecuzione strumentale, le chitarre vibrano alla grande. uno dei belli “L’amore o no”, potrebbe diventare facilmente una hit da radio, brano sentimenatale sicuramente meno impegnato ma coinvolge tanto e no tralascia l’aspetto sensuale e rockettaro che i compositori gli vogliono dare. Rock pregevole per “Bla bla bla”, mentre molto più taglienti e provocatrici sono le chitarre di “Alpornononsicomanda”, difende il lavoro di una band che ha degli ideali musicale che vuole sbandierare con orgoglio. Il mistero fa da padrone in “California” altro brano di facile assimilazione, descrive una fuga in un posto come lo stato americano luogo di evasione e divertimento, stacco a metà e ancora bellissimo assolo di chitarra, indiscutibilmente travolgente. Gli ultimi due brani “Cattivo esempio” e lo strumentale “Adrenalina” aggiungono pregio e diversità ad un platter già ottimo sino a questo punto. C’è chi no si piega alle leggi di mercato e lo vuole gridare a gran voce, i gruppi cosi vanno inneggiati e rispettati. Un gran lavoro Great Musica Men! 

Voto: 9/10 

Angelica Grippa