CLAUDIO SIGNORILE - Groove Experience

Autoprodotto
Claudio Signorile è un bassista barese di estrazione Fusion. Noto già all'attenzione mediatica, oltre che per esser finalista e/o vincitore di alcuni prestigiosi concorsi nell'ambito di importanti manifestazioni nazionali ed internazionali come l'EuroBassday, il Tour Music Fest al Piper di Roma e lo Zagreb Guitar Show, è anche didatta alla Music Academy di Bari ed organizzatore degli eventi Bari Guitar Day e Bari Bass Day. A sei anni dal suo primo CD del 2011 "A Song 4 Each Day..." ben accolto dalla critica specializzata, il nostro ritorna con un altro buon disco strumentale intitolato "Groove Experience". A parte il buon curriculum che Claudio ha messo da parte negli anni, lui stesso afferma che riguardo la creazione di materiale proprio "non ci aiuta nessuno". In effetti, l'umiltà e la passione sincera del musicista in questione verso il linguaggio Fusion traspare in questo nuovo album in maniera massiva. I brani sono tutti sfaccettati ed arrangiati con cura. Ma anche con pacata dedizione. Tecniche come Slap e Multi-Tapping sono certo presenti, ma finalizzate ad un risultato finale globalmente buono. Se nel precedente album il nostro ha fatto uso massivo di programming e sequancing, realizzando tutto da solo anche la produzione, qui abbiamo innanzitutto un'apertura alla collaborazione con altri musicisti, scelti personalmente dal nostro, e tutti molto skillati nella dimensione musicale prescelta.

L'atmosfera da combo liberamente creativo, con piano, batteria ecc. si respira bene nei solchi del disco. Basilarmente il nostro si dice influenzato fin da giovanissimo tanto da gente come Michael Manring e Alain Caron quanto da Mark King dei Level 42. In effetti, ciò che traspare da questo lavoro è la ricerca di un equilibrio. Sì, la Fusion è un vocabolario parecchio complesso, ma nella sua complessità e variegatezza di atmosfere, scale, tonalità anche contrastanti tra loro, viene spesso usata per la ricerca melodica e la creazione di composizioni ed arrangiamenti di gusto e classe, che possano toccare il cuore anche di coloro che non sono addetti ai lavori. Tutto ciò che può fare un musicista/compositore ben skillato nel linguaggio musicale in esame, è semplicemente non farsi prendere la mano dal puro e superficiale esibizionismo dello strumento, incanalando la sua esperienza, certo didatticamente interessante, nel suo modo di comporre/proporre musica. Tutto il resto lo fa certo la tecnica. Di lui come bassista, e del combo di cui si è circondato. Di cui, da chitarrista quale sono, segnalo l'eclettico e bravo lead guitarist Aurelio Follieri, capace di passare in poco tempo dal puro Shredding a tocchi Fusion di grandissimo gusto, in un brano come "Mosaic" (e il titolo è tutto un dire, data la consueta ecletticità della Fusion ampiamente rappresentata in questa song). Il disco è piacevole quanto eclettico. Dico questo, ben conscio che prodotti discografici come questo tendono ad essere di nicchia ed a interessare soprattutto i musicisti ed aspiranti tali. Anche questo "Groove Experience" ha questa cadenza, forse. Però non mi pare proprio un prodotto di mera manualistica musicale. Apprezzo e lodo il piacevole gusto, nonché la preziosa ecletticità, nelle costruzioni melodico-armoniche che Claudio di sicuro dimostra di saper dosare con maestria. Un paio di strumentali focalizzati sul basso come "Unforgettable" e la finale "In My Memory" sono la ciliegina sulla torta per un disco a cui va data una possibilità. A presto allora, Claudio. e buona musica. 

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Voto: 8/10 

Alessio Secondini Morelli